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Visita e passeggiata alla cantina Otto Logiurato 16 luglio 2022

MAGIA

Caldo, sensazione poco gradevole, aria umida. Il luogo ha un fascino antico. Edificio in pietra a vista, pluviali, inferriate, pavimenti e vari particolari sono in linea con la tradizione locale. Capannone/cantina adeguati al contesto. Vari edifici di servizio completano l’area. Stefano, il proprietario, con divisa e grembiule, rimbalza trafelato nell’organizzazione dell’evento. Tavoli , sedie, ballini di paglia, banco mescita, postazione per cottura crescente (dette tigelle in zona felsinea)completano l’allestimento. In cucina una squadra esperta per il back office! Arrivano i mezzi di trasporto in sequenza puntuale. Gli astanti iniziano con circospezione ed educata curiosità a girare per l’ambiente esterno. Il gruppo è eterogeneo, legato però da fili culturali : ospiti di Gea , non proprietari, portatori di rispetto ecologico, aperti al miglioramento dei comportamenti, visione dell’altro come sodale non avversario. Dopo l’arrivo della guida canina, il gruppo muove verso la passeggiata. Erta iniziale che scollina in un panorama a 360° . Gradevole e riposante. Le dolci colline bolognesi miscelate da zone argillose a calanco e perfette lavorazioni agricole appaiono come una cartolina. La pianura retrostante , gelosa, propone la sua forte antropizzazione alternata a distese coltivate. Il silenzio addolcisce gli animi. Il percorso prosegue, due querce secolari come silenti guardiani ci donano la gradita ombra. Poi, con un cambio di passo , la strada a fondo misto ci accompagna lambendo poderi splendidi e edifici/ville ancora più belli. Notevole la sorpresa per chi non avvezzo a quei luoghi nello scoprire il buen retiro di fortunati proprietari. La comitiva attiva la parte di socializzazione e i commenti, le ilari affermazioni qualche battuta, accompagnano la gita pedestre. Il cane si rivela abile guida e taglia per i vigneti curati. Il giro si conclude dove è iniziato, defaticati nella mente, leggermente accaldati ma una latente serenità pervade gli animi. Acqua, si beve acqua, fresca, assurta alla sua primordiale importanza, eterno memo vitale. Lo staff della cucina inizia a proporre le vivande. Alcuni ospiti si propongono per aiutare nel trasporto ai tavoli : proposta accettata e molto gradita. Non ci sono ruoli, tutti partecipano in qualche modo a creare la giusta atmosfera. Piatto di entrata (unico!) con insalata stagionale, melone e crescenta di accompagnamento come companatico. Poi a seguire, senza fretta, le farcite : prosciutto, salame e parmigiano. Il musicante entra in maniera perfetta nella sintonia dei cuori e delle menti. Musica di sottofondo come viatico, voce intonata ma delicata poi…cresce la simbiosi, i piedi battono il tempo, voci più sguaiate si sovrappongono a quella dell’artista. La serata prende anima, corpo. Le membra si muovono al ritmo delle note, si balla ognuno come gli va. Non esiste più un insieme di individui ma un “corpo” solo, un orchestra di sentimenti condivisi, liberi di essere, di lasciarsi andare….magia del luogo , del cibo, del vino e della musica.

Grazie a tutti per essere stati come vi andava di stare, a Stefano per l’opportunità, a Zolarancio per l’iniziativa e a Denis, l’artista, per aver magistralmente interpretato la festa.

Mirko

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