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vini dei Tinti: dolcissima “filosofia”….

Filosofia

(degustazione dei vini dei Tinti)

La strada si snoda tra la vegetazione di prima collina e alcuni insediamenti antropici, lenta, sinuosa come fosse un avanzamento esplorativo. Si attraversa il borgo di Montebudello, si svolta a destra seguendo la precisa numerazione fantasiosa e si prende l’erta finale : 100 metri di salita degna di un impianto sciistico. Accolti dal sorriso di Stefano , della sua compagna (Julia), di uno splendido maremmano, vari gatti e alcune galline in libertà, ci presentiamo con sorrisi e strette di mano. Si respira subito una atmosfera cordiale, semplice, direi famigliare. Il gruppo dei dieci ospiti si dispone intorno ai padroni di casa. La maggior spigliatezza di Stefano si completa con la dolce serenità di Julia. Il panorama è gradevole, il tardo pomeriggio nei declivi rivolti a settentrione, limita l’abbacinante luce di piena estate. Pignoletto, Cabernet Sauvignon, Lambrusco, Barbera. Accesso ai filari passando di fianco all’orto, il cammino ,tra ortica e menta selvatica, mette in evidenza i limiti delle calzature leggere, poco adatte alle pendenze della campagna. Qualche zanzara di troppo , il cielo che diventa plumbeo all’orizzonte per i frequenti e “tropicali” eventi meteorici estivi. Stefano ci racconta, con la sua irresistibile simpatia, il percorso decisionale che ha trasformato quello che sembrava un gioco/capriccio in una attività di…..volontariato imprenditoriale! Unendo gli iniziali consigli degli “antichi” gestori alla spiccata attitudine del “nostro” a dare un senso, un anima ad ogni scelta….i risultati sono stati veramente brillanti: assolutamente assenti di qualsiasi effetto economico positivo ma altissimo il livello raggiunto negli scambi relazionali e nelle ore lavoro effettuate! Attrezzatura limitata, esperienza nulla, provenienza cittadina (Milano), laurea in Filosofia…..una miscela perfetta per produrre vino con…serenità e amore… Dopo il passaggio in vigna l’accolita degli astanti si dispone intorno al desco. Fa la sua comparsa un salame affiancato da un tozzo di pane fresco a crosta grossa. La situazione comincia a prendere una piega molto interessante. Mani esperte affettano, porzionano, dispongono. Finalmente le bottiglie. Pignoletto frizzante, fermo e Cabernet Sauvignon. Impariamo che la produzione dei Tinti (così si chiama l’Azienda di Stefano e Julia) è quantificata in 60 q.li per ettaro, valore di assoluta eccellenza visto che la maggioranza degli Italici DOC ne produce il doppio (120q.li). Siamo al livello di ben più blasonati marchi (Brunello, Sassicaia, Barbaresco). Non male. I profumi, il retrogusto, la piacevole sensazione nel palato….sarà l’atmosfera, tutto appare speciale….le battute di spirito vengono aggiunte da tutti i partecipanti al convivio….rilassatezza, animi lievi. Un sottile benessere pervade i nostri corpi alimentato dal nettare prodotto a pochi metri di distanza; quasi si creasse una simbiosi con la natura, una sorta di Nirvana al di là del razionale…magia…FILOSOFIA di vita nella sua essenza.

Mirko

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