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GAStronomico Ottobre 2013

Gruppo GAStronomico n. 11

Ottobre 2013

Cari GASisti ZolArancini, eccoci ad ottobre!

Mese delle castagne in primis, dell’uva ancora, della zucca gialla, delle bietole, cicorie, cavoli di tutte le qualità, che fanno bene e sono ricchi di vitamina C. Poi ci sono le pere, le mele, le rape, le patate, l’insalata, il sedano rapa, la patata americana o batata (patata dolce), gli ultimi zucchini pomodori e peperoni…

Ancora una grande abbondanza, ma meno varietà di frutta, in attesa degli agrumi, e preponderanza di verdure disintossicanti, ricche di vitamine ed energetiche ….prova evidente che la natura provvede a noi e alla nostra salute! Infatti in questo inizio autunno (peraltro piovoso e freddo) ecco che ci depura, ci rinforza e ci dà nutrimento e vitamine!

Un po’ di storia

I latini cuocevano le castagne sulla fiamma diretta, sotto la cenere, nel latte, o come suggeriva Apicio, al tegame con spezie, erbe aromatiche, aceto e miele.

Galeno e gli altri medici dell’epoca avvertivano però che le castagne, anche se cibo di gran nutrimento, generavano ventosità, gonfiore di ventre e mal di testa.

Durante il Medioevo furono soprattutto gli ordini monastici a migliorare la coltivazione (rimboschimenti nelle aree pedemontane), la conservazione e la trasformazione delle castagne. Fu allora che si affermò il mestiere di “castagnatores”, svolto da contadini specializzati nella raccolta e lavorazione di questi prodotti del bosco. Le castagne divennero così l’alimento principale delle genti di montagna, identificato come un cibo plebeo da evitare nei menu di corte. Fu probabilmente per questi motivi se nel XllI sec. iniziò a diffondersi il termine “marrone” per indicare le qualità eccellenti, più grosse e preziose, meglio adatte ad un consumo elitario.

Antico è il rapporto delle castagne con la letteratura:

“nessuna città può gareggiare con Napoli nell’arrostire le castagne”
Marziale (40 a.C.)

In un invito a cena:”Se di cenare in casa malinconico ti stringe il cuore, vieni da me a soffrire la fame…….. e per finire come leccornie finali ti serviremo dell’uva passita e, dalla dotta Napoli partorite, castagne a lento fuoco abbrustolite”
Marziale (40 a.C.)

“avresti potuto riposare qui questa notte su un verde giaciglio: abbiamo frutta matura, buone castagne e abbondante formaggio….. e già i camignoli delle case fumano di lontano e più grandi scendono le ombre dagli alti monti
Virgilio Eglogae I

“et ella entrò col mosto e con le castagne calde si rappattumò con lui e più volte fece gozzoviglia”
Boccaccio Decamerone p.244

Senofonte, (430 -355 a.C.) definiva il castagno come l’albero del pane

In cucina

Voglio condividere con voi una ricetta (segreta) che è quasi un gioco, tanto è facile, ma tutti ne vanno pazzi!

Semifreddo di castagne

Mescolare la stessa quantità di crema di castagne alla vaniglia (marmellata in vasetto) e di panna montata. Mettere in uno stampo in freezer.

Sformare un po’ prima di consumarlo e ricoprirlo di una salsa di cachi (altro frutto autunnale, lo troveremo tra un po’) fatta mettendo nel frullatore 2-3 cachi molto maturi sbucciati e senza semi con 2-3 cucchiai di zucchero e un bicchierino di liquore tipo rum, brandy o grand marnier- ma va bene anche il limoncello o il rosolio di agrumi o..vedete voi!)

Non frullate troppo i cachi, altrimenti montano e induriscono. Devono restare liquidi e un po’ spumosi. La salsa può essere servita anche a lato.

Il successo è assicurato, anche tra chi non ama né le castagne né i cachi. Provare per credere!(ricetta che non solo non è macrobiotica, ma nemmeno vegetariana! Però ne vale la pena…)

Con le vedure in autunno sono ottimi i minestroni, e le zuppe, anche con zucche cipolle cavoli..

Vediamo una ricetta classica della famosa Ribollita Toscana, anche se ce ne sono molte e tutte differenti.Magari voi ne avete una più originale?

Ingredienti (per 6 persone):

-300 g di pane raffermo

-2 Cipolle

-1 Spicchio di aglio

-1/2 Cavolo verza

-1 Cavolo Nero

-1 Mazzetto di bietola

-400 g di fagioli bianchi secchi

-2 Patate

-2 Cucchiai di passato di pomodoro

-Olio extravergine di oliva rigorosamente toscano

-Sale

-Pepe

Procedimento:

1. Lessare i fagioli precedentemente ammollati in 2 litri di acqua fredda, passarne 3/4 e rimettere la purea nell’acqua di cottura lasciando i restanti interi da parte.

2. Rosolare in 8 cucchiai di olio l’aglio e 1 cipolla tritati, ed appena questa è dorata, unire i due cucchiai di passato di pomodoro diluiti in un bicchiere di acqua calda.

3. Unire carote e sedano sminuzzati, i cavoli, la bietola lavati e tagliati a listelle, le patate sbucciate e tagliate a fettine sottili, aggiungere sale e pepe e far cuocere per alcuni minuti, poi unire il passato di fagioli e proseguire la cottura per circa un’ora.

4. Quando la verdura è ben cotta unire il pane tagliato a fette, i fagioli interi lasciati da parte, mescolare bene, versare in una zuppiera e servire la ribollita irrorata di olio extravergine di oliva e con la cipolla tagliata a rotelle sottilissime presentata a parte.

Ps: io non la farei troppo spessa e non esagererei con il pane (buono se tostato prima nel forno!), ma dipende dal gusto!

Buon Appetito e Alla prossima!

Valeria

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